Elisa Copetti, editor della narrativa straniera ci presenta il dodicesimo titolo della collana Radar appena uscito in libreria.
Eugène ha sei anni quando si trasferisce in Svizzera insieme ai genitori richiedenti asilo. Nato a Bucarest sotto la dittatura di Nicolae Ceauşescu, è ancora troppo giovane per comprendere quanto il totalitarismo, anche se lontano, influenzerà la sua formazione. A quasi cinquant’anni realizza di dover fare i conti con le proprie radici e, in particolare, col tiranno che ha spinto i suoi genitori ad abbandonare la patria. Vivo o morto, Ceauşescu rappresenta una maledizione, per lui e per i milioni di romeni vissuti sotto il regime, e decide così di indirizzargli una lettera. Con piglio ironico e sottile sensibilità l’autore ripercorre le atrocità della dittatura, ricostruendo una parabola in cui si inscrive anche la sua vita: Lettera al mio dittatore non è solo la storia di Eugène ma quella di tutto il popolo romeno.
Vincitore del Premio svizzero per letteratura
La traduzione dell’opera ha ricevuto il sostegno di Pro Helvetia.
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