Posted withregram • alaskalibreria Martedì 20 maggio, alle 19.00, Loretta Napoleoni lorettanapoleoni) presenta “Tecnocapitalismo” (meltemieditore) Dialoga con lei Myriam Defilippi (myriam.defilippi) . . Una ristretta schiera di Tecnotitani – a capo di imprese come Amazon, Google, SpaceX e Meta – detiene le redini del progresso tecnologico alimentando disuguaglianze laceranti, consumismo di massa, concentrazioni di potere e ingenti speculazioni finanziarie. È il “tecnocapitalismo” di cui Loretta Napoleoni offre un ritratto accurato e impietoso, e che mina alle fondamenta la democrazia e la società tutta. Per l’autrice, a minacciare il futuro è soprattutto la rapidità della trasformazione tecnologica: quanto più le innovazioni si susseguono dirompenti, tanto più i mostruosi profitti dei Tecnotitani si dilatano, a danno di salari e diritti del resto di una popolazione gettata in preda all’ansia. Come se non bastasse, le criptovalute e l’intelligenza artificiale applicata agli scambi di Borsa stanno gonfiando nuove bolle finanziarie destinate a scoppiare, mentre la corsa allo spazio viene appaltata alla voracità di nuovi Baroni. Tecnocapitalismo è un invito a riappropriarsi della tecnologia – e del futuro –, perché solo mettendo l’innovazione al servizio della collettività e del bene comune possiamo evitare il disastro sociale ed ecologico.
«Nell’epoca in cui viviamo, che Napoleoni chiama “Futuro presente”, ci troviamo in una nuova fase evolutiva del capitalismo, quel “tecnocapitalismo” che dà il titolo all’opera, in cui a dettare le regole del sistema sono i nuovi oligarchi, i “tecnotitani” e i “baroni dello Spazio”. Jeff Bezos, Larry Page, Elon Musk e Mark Zuckerberg: gli uomini più potenti al mondo, che hanno dato vita alle innovazioni che hanno a loro volta plasmato il mondo odierno. E la loro ambizione si estende ora all’orbita terrestre bassa, con la costruzione di “nebulose di laboratori satellitari privati” per monitorare e condizionare le vite: quello che già Musk fa con Starlink da anni e che Bezos si appresta a fare con il suo Project Kuiper. “La tecnologia è stata mantenuta nelle mani di un ristrettissimo gruppo di persone che l’hanno creata e che la controllano, ma che soprattutto la capiscono”.» Alice Scaglioni intervista Loretta Napoleoni 7corriere Tecnocapitalismo. L’ascesa dei nuovi oligarchi e le lotta per il bene comune, Loretta Napoleoni Da domani in libreria #meltemieditore
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Fare l’avvocato non è una semplice professione, ma una vocazione che richiede competenze tecniche, sensibilità nell’approccio psicologico con il cliente e una profonda capacità di ascolto. È un mestiere che oscilla tra ciò che l’assistito chiede e ciò che è necessario offrirgli, tra le regole del diritto e le sfide umane. In capitoli avvincenti e appassionati, questo volume viviseziona il passato, il presente e il futuro di un'affascinante "professione", svelandone i numerosi volti. ­La giustizia raccontata. Le sfide dell'avvocato tra presente e futuro, Luca Ponti e Luca De Pauli Presentazione di Tommaso Cerno Prefazione di Davide Steccanella #meltemieditore
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La contemporaneità tecnologica è una realtà iperconnessa, attraversata da transizioni, passaggi e ibridazioni, in cui l’attenzione è sempre più rivolta ai processi, alle relazioni e alle loro trasformazioni, ovvero a ciò che non si condensa in sostanze e sostrati fissi. Gli agenti – umani e non – sono iperindividui: entità irriducibili a unità e identità stabili ed esposte a una complessa e ambigua economia del desiderio, quella dell’epoca digitale. In questo saggio, fenomenologia, psicoanalisi e filosofia della tecnologia vengono mobilitate e incrociate nel tentativo di comprendere le forme fondamentali dell’iperindividualità tecnologica. Iperindividualità. L'individuazione nel presente tecnologico, Federica Buongiorno #meltemieditore
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L’emergenza epidemiologica da COVID-19, ben più che un evento medico, è stata un fatto storico che ha segnato la società intera, travolgendo (specie in Italia) norme e consuetudini di scienza e comunicazione, di diritto e bioetica, di economia e politica, fino a toccare gli aspetti più profondi della sfera antropologica, dal lavoro al culto religioso. Tra i pochi tentativi di riportare il discorso pandemico sul terreno della razionalità e del dialogo si segnala il congresso internazionale POLI-COVID-22 (Torino, 21-25 novembre 2022): il primo in Italia concepito in ambito accademico e con respiro internazionale, dedicato all’approfondimento della gestione pandemica, alle sue implicazioni sanitarie, etiche e sociali, alla sua eredità. Nell’occasione, una pluralità di studiosi e specialisti italiani e stranieri ha messo a disposizione, in spirito dialettico, i risultati delle ricerche condotte sul tema negli ambiti della medicina, del diritto e della bioetica, della sociologia, dell’economia e della comunicazione. Il volume ospita un’ampia selezione dei contributi e offre ai lettori indispensabili elementi di conoscenza a livello interdisciplinare, articolati in tre settori (Medicina, Scienze sociali, Comunicazione). Lungi dal porsi come storia della pandemia da COVID-19 in Italia o come una rassegna delle misure di legge prese dai vari governi al proposito (che comunque vengono evocate) il libro vuole essere una “una critica della ragione pandemica” volta a costruire “consapevolezza poliedrica di un evento straordinariamente complesso”, con analisi e messa in discussione del complesso di “aspetti biomedici e di comunicazione sui quali si è fondata e con i quali si è plasmata la narrazione pandemica” e del “contesto in cui la pandemia si è dispiegata dal punto di vista socio-economico, politico, culturale”. Questo volume apre un dibattito costruttivo, nel tentativo di superare le barriere ideologiche e le conseguenti spaccature che si sono formate nella nostra società. Critica della ragione pandemica. COVID-19: ripensare la fenomenologia di un evento epocale, a cura di Federica Cappelluti, Paolo Cesaretti, Francesco Laviano #meltemieditore
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Da più di tre decenni lo sviluppo italiano ha subito una battuta d’arresto e oggi il Paese appare fermo al capolinea. Grazie a un’imponente mole di dati ed esempi significativi, Pier Giorgio Ardeni traccia un quadro completo – e drammatico – dei grandi mali che rischiano di travolgerci: - La crisi demografica, con l’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità. - La crisi del lavoro e del sistema produttivo, dovuta alla mancanza di investimenti pubblici e privati, all’impatto dell’automazione e soprattutto all’aumento della precarietà stabilito dalle nefaste riforme del lavoro. - Gli effetti della crisi ecologica, con alluvioni, siccità e dissesto idrogeologico, che ci chiamano a superare un modello di sviluppo “produttivista” cresciuto sullo spreco di natura. È solo abbandonando i principi neoliberisti che hanno dominato l’economia negli ultimi decenni – solo abbracciando un’idea coraggiosa di democrazia economica che restituisca dignità al lavoro e destini risorse a innovazione, investimenti e welfare – che potremo ripartire, dando nuove prospettive a un Paese rassegnato e a una società chiusa in sé stessi. Sviluppo al capolinea. Le crisi che l'Italia deve risolvere per non precipitare, Pier Giorgio Ardeni #meltemieditore L'autore presenterà il libro, con Veronica Ronchi, in occasione del festival della casa editrice "Cronache dalla fine dell'impero" in collaborazione con zam_zona.autonoma.milano, domenica 13 aprile alle ore 16.
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Per comunicare in modo creativo ed efficace è necessario cogliere e fare proprio ogni stimolo proveniente dalla realtà esterna, dal mondo interiore, dalla cultura e dalle emozioni, valorizzando e rinforzando talento e competenze. Questo manuale è uno strumento pratico di addestramento alla creatività, all’intelligenza della visione, alla comprensione e alla valutazione dei parametri del pensiero produttivo in base a una coscienza etica ed estetica, in linea con due grandi maestri della pubblicità, Leonetto Cappiello e Armando Testa. Addentrandosi nel campo della comunicazione, Ave Appiano ne mostra i metodi, i processi e le tecniche attraverso alcune prospettive psicologiche, semiologiche e retoriche, che vengono applicate all’area della pubblicità e del marketing, con esempi e proposte progettuali. Manuale di immagine. Intelligenza percettiva ed effetti della creatività, Ave Appiano esteticadelrottame #meltemieditore
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«Si parla molto di Artico di questi tempi nei media. Credo che la crisi groenlandese riveli come questo immenso territorio non sia solo da immaginare come un nuovo angolo di terra da sfruttare, neo-colonizzare e spartire geopoliticamente sulla mappa. L’Artico è una fetta di mondo che possiede una sapienza conquistata nei millenni da chi ci ha vissuto in condizioni difficili facendo valere la propria resilienza. L’Artico è intersezione tra l’umano e gli eco-sistemi primordiali. Forse, è anche l’ultima nostra vera opportunità d’imparare a essere umili di fronte a un crescente titanismo tecnologico, che molto probabilmente causerà danni irreparabili alle future generazioni.» Massimo Maggiari L’esplorazione del Grande Nord di Maggiari prosegue tra le pagine di «Nel cuore del Passaggio a Nord-Ovest. Sulle tracce di esploratori e sciamani inuit» #meltemieditore
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«Da allora l’espressione ha rappresentato il nemico interno, “la quintessenza dell’attività in partibus infidelibus” e fu utilizzata anche per indicare i collaborazionisti che facilitarono l’invasione nazista della Polonia nel settembre 1939. Per Koyré è uno spunto utile a riflettere “sulle ragioni strutturali” che avevano condotto, a suo dire, alla “sconfitta delle democrazie nella società europea”, a partire da una patologia totalitaria che cresce “all’interno del corpo democratico” e che ne favorisce la dissoluzione dall’interno. Koyré utilizza l’efficace concetto di controrivoluzione preventiva, “una categoria attualissima - chiosa Dotti - per interpretare la vulnerabilità delle istituzioni contemporanee di fronte a nuove forme di disinformazione e manipolazione”, e che, a mio avviso, si potrebbe avvicinare a quello di “rivoluzione passiva” prodotto qualche anno prima in carcere da Antonio Gramsci, e certo ignoto a Koyré.» Gaspare Polizzi, Domenica ilsole_24ore La quinta colonna, Alexandre Koyré A cura di Marco Dotti #meltemieditore
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