È la dualità a permeare la natura nel romanzo di Simón López Trujillo. C’è una parte visibile, fatta di alberi, piante e animali, in cui l’umanità si muove e la vita sembra fiorire. L’altra, invece, striscia nel sottosuolo, è composta da radici, micelio, organismi che prosperano nel buio.
Del mondo in superficie, Giovanna coglie la bellezza con il suo sguardo da micologa, nel desiderio di scoprirne i segreti. Pedro e i figli, invece, ne subiscono ogni giorno la povertà e i pericoli.
Ad accomunare il sopra e il sotto e tutti i personaggi, però, è la presenza inquietante di una spora che si espande, un filamento bianco che porta con sé una nuova, inaspettata oscurità.
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