Da oggi arriva in libreria «3. Un’aspirazione al fuori», l’elogio politico dell’amicizia di Geoffroy de Lagasnerie.
Traduzione di Annalisa Romani.
«Questo libro vorrebbe fungere da manuale di vita anti-istituzionale per provare a dare un senso concreto all’aspirazione utopica a una vita altra.»
Tre amici, tre intellettuali – i sociologi Didier Eribon e Geoffroy de Lagasnerie, e lo scrittore Édouard Louis – da oltre un decennio hanno sviluppato una relazione profonda, il cui nome è ancora tutto da inventare. Giorno dopo giorno i tre trovano un modo nuovo per condividere le idee e il mondo, caratterizzato da riti, luoghi, temporalità e connessioni culturali e sociali.
«3», dunque, diventa un titolo che è anche una rivendicazione. Anzi, «un’aspirazione al fuori»: il racconto e la teoria di un rapporto militante che contrappone la curiosità, l’apertura e la creatività dell’amicizia alle chiusure di ogni familismo. Chiamando in causa Cicerone, Montaigne, Bourdieu e Barthes, ma anche Patti Smith e Sophie Calle, il libro interroga la scelta di non avere figli e i tempi che l’esistenza domestica impone agli individui, e tesse l’elogio dei luoghi pubblici, affollati e d’intimità condivisa, del «fuori» contro la sterilità di ogni «dentro» casalingo.
Tra saggio autobiografico, pamphlet e trattato, «3» ci invita a riscoprire e reclamare affetti e incontri che la società tende a tarpare e sminuire, e a cui non sa, o non vuole, riconoscere diritti, provocandoci a ripensare la vita attraverso le coordinate intellettuali di un’utopia concreta e vissuta quotidianamente.