Da oggi è in libreria «Tre donne nella vita di Vincent van Gogh» di Mika Biermann.
Traduzione di Chiara Licata.
«Gli restano trentasette anni da vivere e ottocentosettantuno quadri da dipingere. Un quadro ogni quindici giorni. Un gioco da ragazzi.»
Vincent ha solo dieci anni quando, nello spiare la giovane Saskia, una guardiana di oche che fa il bagno al fiume, apprende il fascino delle forme e dei colori. È invece ormai un uomo maturo quando lo rincontriamo, immerso nel fumo della propria pipa e con in mano un bicchiere d’assenzio, al bancone del leggendario Café du Tambourin, gestito da Agostina Segatori, modella dei più grandi artisti parigini di fine Ottocento. Assistiamo infine alle sue ultime ore, mentre muore con una pallottola in pancia sotto gli occhi della combattiva Gabrielle, contadina brusca nei modi, ma piena di compassione per quell’uomo ferito che incontra sul pendio di una collina.
Fra romanzo d’artista e fantasia biografica, Mika Biermann narra, con immagini audaci fatte di pennellate rapide e precise, infanzia, maturità e morte di Vincent van Gogh attraverso tre sorprendenti sguardi di donne, donne che hanno incrociato il suo cammino, divenendo al contempo testimoni e protagoniste delle vicende del più geniale dei pittori.
Mika Biermann (1959) è uno scrittore francese di origine tedesca. Dopo gli studi d’arte a Berlino si è trasferito a Marsiglia, dove si è dedicato alla pittura e alla fotografia prima di trovare la sua forma espressiva ideale nella scrittura. Attualmente collabora con il museo di Belle arti di Marsiglia.
«Tre donne nella vita di Vincent Van Gogh» fa parte di una triade di romanzi a cui appartengono anche «Tre notti nella vita di Berthe Morisot» e «Tre giorni nella vita di Paul Cézanne», di prossima pubblicazione per L’orma editore.