Confinamento pandemico, marzo 2020: Maria di San Pietroburgo, insegnante russa alla scuola media Gadda di Parma, conduce gli allievi in passeggiate silenziose leggendo Tolstoj. Con un primo gesto di ribellione costruiscono una capanna e seppelliscono i telefoni. Da quel momento, la tolstojana Maria e i suoi allievi, in una discesa felice verso la libertà, apprenderanno a dedicarsi alla natura imparando dalle usanze degli indiani d’America. Un giorno danzano insieme per celebrare la nascita di una margherita, il giorno prima hanno ballato in gruppo per la morte di un fico. Ogni allievo diventa capace di inventare la propria ballata dedicata ai bambini morti in guerra. Ma i nemici incombono da ogni lato e la nuova comune ispirata ai pensieri di Tolstoj dovrà difendersi da France’ o’ Pazzo, ras della città Senza pensieri.
Il romanzo di Pioli, distillato purissimo e disarmante di follia, radicale e delicato, divertente e commovente, trasforma con radicale originalità l’esperienza della chiusura pandemica in una rivelazione, poetica e visionaria, di ciò che significa e comporta essere creature realmente vive e libere.
𝗣𝗲𝗻𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝘁𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗼 di Tito Pioli
Dal 𝟮𝟲 𝗳𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼 in libreria
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