Lo studioso di letteratura Thomas Metcalfe nutre una vera e propria ossessione per un poemetto perduto del Ventunesimo secolo. Si tratta della "Corona per Vivien", miracolo di costruzione poetica, composta da Francis Blundy poco più di cent’anni prima, nel 2014, in occasione del compleanno della moglie, e recitata un'unica volta durante un banchetto privato, in un tripudio di vini e cibi deliziosi e ora introvabili.
Ma questo sublime oggetto letterario, misteriosamente scomparso, finisce per generare una caccia al tesoro stevensoniana nell’ignoto: promesse, menzogne, tradimenti, persino un crimine impunito. Quello che doveva essere un innocuo viaggio letterario diventa qualcosa di molto più grande: una potente raffigurazione di cosa significhi cercare legami umani nelle parole e fra le pagine.
"Quello che possiamo sapere" di Ian McEwan è in tutte le librerie, nella traduzione di Susanna Basso.