La nostra storia con l’Enkir nasce qui, quando nel 1992 ricevemmo dall’Iran un sacco di questo cereale. Non avevamo mai visto niente del genere ed eravamo molto curiosi.
Quel sacco ricevuto dall’Iran lo abbiamo seminato e lo abbiamo riprodotto. Lo abbiamo studiato e selezionato, per anni, imparando a conoscerne la storia, i segreti, le capacità produttive e, soprattutto, l’incredibile resa gustativa che concedeva alle panificazioni.
L’Enkir non è un’unica varietà, ma è il nome che abbiamo dato al progetto. In realtà “dentro il sacco del ricercatore iraniano” c’erano molte varietà di grani antichi appartenenti a famiglie simili, che abbiamo selezionato. Questo significa che quando viene coltivato, l’#enkir non ha l’aspetto omogeneo del campo intensivo, ma può variare di colore: dal bianco al giallo intenso fino al nero. Non solo un effetto cromatico straordinario, ma la possibilità di preservare una biodiversità notevole, che riduce la possibilità di contagio delle malattie e diminuisce, quindi, il numero dei trattamenti. È un cereale resistentissimo proprio perché diverso: la diversità crea la forza e il gusto.
Per preservarne gusti, colori, profumi e valori nutrizionali lo maciniamo solo a pietra naturale con un mulino a esso dedicato.