Michele Neri, Ballardland, Biblioteca di letteratura inutile, Italo Svevo Edizioni, dal 1 marzo in libreria.
“Ogni volta che si legge una pagina di Ballard ci si interroga sul perché abbia avuto bisogno di sfuggire a qualsiasi classificazione e al conseguente successo commerciale, sulla sua capacità di rifiutare ogni previsione già condivisa per proporne un’altra con cui stupirci qui, nel futuro dentro il presente. La sua è una fantascienza del contemporaneo, che non contiene una morale o un avvertimento ma, piuttosto, qualcosa di complesso e generoso”.
Cos’è “Ballardland”? Un territorio immaginario, dove esterno e mente si fondono distaccandosi dal resto. È anche il nostro doppio, anomalo e ossessivo, con cui compensiamo la spaventosa pressione tecnologica, le imposizioni consumistiche e le stimolazioni senza scopo, l’effetto su di noi di apocalissi cronicizzate. Ma è soprattutto il luogo di una promettente oscurità, ideato da J.G. Ballard in cinquant’anni di romanzi, racconti, profezie, exploit artistici e riti privati.
In questo saggio biografico, Michele Neri individua nel presente i segni di una vasta psicogeografia giunta finalmente a maturazione; mostra una sequenza di premonitorie polaroid mentali, scattate dalla fantasia sovversiva dello scrittore; mescola spezzoni d’incontri e scambi epistolari a selezionati indizi romanzeschi, critici e biografici, per consegnare al lettore indicazioni irragionevolmente umane quanto essenziali.
MICHELE NERI
È nato a Milano nel 1959. Giornalista culturale e professionista in campo fotografico, ha pubblicato Scazzi (Mondadori), scritto insieme al figlio, i saggi Photo Generation (Gallucci) e L’ultima foto, un dialogo con Enrico Ratto (Seipersei), i romanzi Sospensione (Centauria) e Come un mattino texano (Polidoro Editore), oltre a racconti su «Nazione Indiana» e «minima&moralia».