«Nessuno ha festeggiato il mio arrivo. Nessuno mi ha confermato che esistevo, chi mi aveva messo al mondo, né come né perché. Nessuno mi ha detto chi era mio padre e chi era mia madre. Se avevo fratelli e sorelle. Se ero figlio unico. Nessuno mi ha mai detto se fossi o meno una benedizione, un desiderio, un incidente. Niente costumi locali, né tradizioni ancestrali, niente terra, nessuna musica che mi ricordasse da dove venissi».
📌 Che cos’è l’identità e cosa succede quando viene negata all’interno di una società bianca?
Niente dura davvero a lungo. Non dura a lungo l’illusione di appartenere a una famiglia normale, quando si è adottati e ci si interroga sulle proprie radici e, di fronte al nulla, si precipita in quell’abisso.
Questa è la lenta caduta che ci narra, nel suo esordio autobiografico, Matthieu Seel, trentanovenne francese di origini caraibiche.
Da qualche canna fumata nel XIX arrondissement e negli eleganti giardini della Rive gauche, alle deambulazioni notturne sotto l’effetto del crack per le vie di Parigi, nei quartieri più sordidi, Matthieu salpa da un mondo all'altro e affonda.
La caduta è descritta minuziosamente, efficacemente, brutalmente.
I rumori squassanti nella testa durante l’astinenza, l’incessante vagare, le fughe e i riavvicinamenti, le notti insonni, i ripetuti ricoveri, gli amori falliti, tutto si svolge mentre il protagonista tenta disperatamente di tenersi in equilibrio.
Con la traduzione di Manuela Maddamma, il torrenziale esordio di matthieuseel, #NienteDuraDavveroALungo, arriva in libreria domani, venerdì 12 luglio. 📚
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