Oggi è un giorno speciale: arriva in libreria «La scortanza» di Remo Rapino! Seduto alla Fontanella, Rosinello Capobianco conta le mattonelle e mette in fila i ricordi, belli e brutti – che, proprio come le mattonelle, si contano sempre a tre a tre. Storie mezze vere e mezze false, racconti di seconda e terza mano, frammenti di vite sfiorate, echi di favole, di sogni, di preghiere. Dopo Liborio, dopo Mengo, la voce inconfondibile e poetica di Rosinello aggiunge un nuovo capitolo all’epopea degli sfasulati, un altro tassello a quel paesaggio in cui ogni frammento può contenere stelle, lune, pianeti, galassie, e dove l’atto dolcissimo e doloroso del ricordare è una mano tesa, un dono fraterno, un canto che scoraggia la morte e strappa la promessa di un racconto eterno. «Mica sempre vero che i genitori vogliono un bene da morire ai figli. Ha voglia quel Mario Merola là a cantare che ’E figlie so’ piezze ’e core, che almeno lui un nome normale ce l’ha sulla carta d’identità e, se lo chiamano per strada, nessuno si mette a ridere e lui si gira tutto contento per il nome che si porta appresso. Invece io, altro che E figlie so’ piezze ’e core. Se così fosse, i miei genitori, se m’avessero voluto bene davvero, a me, mai e poi mai m’avrebbero attaccato ’sto nome farlocco: Rosinello, che potrebbe andar bene, sì e no, per lo scemo di testa e di camminata storta del paese. Che se dopo ci accompagni pure il cognome Capobianco, allora l’opera buffa è completa, si spengono le luci, tacciono le voci, e nel buio comincia il varietà, certe volte pure con le ballerine a gambe di fuori e con la cellulite che si vede bene anche a occhio nudo».
«Ogni giorno che passava Marco imparava cose nuove e inattese: mai avrebbe immaginato che l’odore del limone, da lui associato alla brezza fresca dei fiori bianchi che in primavera crescevano sugli alberi dietro casa, potesse essere così intenso da risultare nauseabondo; e che, al contrario, gli escrementi delle bestie abbandonati sotto la calura del vecchio fico nascosto nel folto del fogliame evocassero qualcosa di antico e benigno. Si sarebbe detto che in quel labirinto di frutti marci e fiori maleodoranti il bene puzzava e il male profumava». Sabato 8 novembre alle ore 18:30 Dario Lanfranca presenta «Il vento ara il cielo» da Tomo Libreria Caffè a Roma con Giordano Meacci. Vi aspettiamo!
«Ci sono persone, dico sempre, come Pasolini (o Gadda, o Wallace, o Malick, o Polanski) che sono vicoli ciechi: il cui insegnamento può essere colto solamente nel gesto di libertà creativa che fanno. Nel metodo libero con cui agiscono. Provare a seguitarli e seguirli nei contenuti, nelle scelte del racconto da fare costringe, inevitabilmente, all’epigonia». da «Improvviso il Novecento. Pasolini Professore» di Giordano Meacci
Continua la nostra riscoperta di Cesare Garboli, dopo «Un uomo pieno di gioia» e «Scritti servili», arriva in libreria «La stanza separata». Marcati dallo stile inconfondibile di Garboli – che era musicale e profondo, rapido e denso, caustico talvolta al limite della crudeltà, puntuale e allo stesso tempo molteplice – questi scritti hanno il dono di rivelare significati nascosti, captare misteriosi segnali e creare nessi inattesi che riconducono la parola nel reale: raggiungendo vette a cui raramente la critica può aspirare, sono piccoli gioielli condensati, frutto del talento di un autore eccelso, la cui scrittura è in grado di rivaleggiare in potenza e bellezza con i capolavori letterari che è chiamato ad analizzare. «In primo luogo, più dei libri mi hanno sempre interessato, almeno in passato, le persone. Più della "letteratura", tutto quello che la letteratura nasconde e rivela. Pacifico quindi che mi piacesse togliere ai libri la loro maschera, la loro empia e sacerdotale veste di attori. È questa una vocazione alla "critica letteraria"? Questo è esercitarsi nella "critica"?»
Novità in libreria! Arriva «La casa delle anime» di Matt Ruff, traduzione di Luca Briasco. Andy Gage è nato nel 1965, e a tre anni è stato ucciso dal patrigno. Non è stato un omicidio come gli altri. Sebbene le torture e gli abusi fossero più che reali, la morte di Andy non lo è stata. Solo la sua anima è morta, e quando è successo si è frantumata in mille pezzi. I pezzi sono poi diventati anime a sé stanti, costrette a coabitare nell’infinita casa degli specchi che è il corpo di Andy. Queste anime sono più di cento, e lottano fra di loro per mantenere una convivenza ordinata: Aaron, la figura paterna; Adam, l’adolescente dispettoso; Jake, il ragazzino spaventato; zia Sam, l’artista; Seferis, il difensore; e Gideon, che vuole sbarazzarsi di Andy e degli altri e gestire le cose da solo. Anche la nuova collega di Andy, Penny Driver, soffre del disturbo di personalità multipla, ma ne è consapevole solo in parte. Quando le molteplici anime di Penny chiedono aiuto a Andy, quest’ultimo accetta con riluttanza, mettendo in moto una catena di eventi che minaccerà di distruggere la stabilità della sua «casa». E mentre Andy cerca di tenere sotto controllo le personalità di Penny, una parte del suo cervello prende il sopravvento per costringerlo a una terribile quanto inevitabile resa dei conti con il suo oscuro passato.
Ottobre è arrivato ed ha portato con sè quella voglia di lasciare tutto e trovare un riparo comodo per leggere. Una sorta di abbraccio in cui scomparire momentaneamente dal mondo e ritagliarsi il proprio tempo. Buon scomparire ❤️ «Amore di seconda mano» di Yamada Murasaki, traduzione di Sara Tuveri e Elisa Nardini Una raccolta lirica e quanto mai attuale, permeata da una rabbia pacata e da una spietata lucidità sui ruoli imposti dal sistema patriarcale. «Loro» di Kay Dick, traduzione di Assunta Martinese L’Inghilterra è percorsa da gruppi di individui che,senza avere apparentemente poteri forti alle spalle che ne dirigano le azioni, lavorano sistematicamente a reprimere tutto ciò che ha a che fare con l’arte, i sentimenti, la comunicazione.   «Il dio delle genti» di Carola Susani Un romanzo di formazione deforme e dolorosissimo, che come uno zoom si restringe e si allarga tra la dimensione intima e la sorte collettiva. «Girl in a band» di Kim Gordon, traduzione di Tiziana Lo Porto Il viaggio straordinario di un’artista e con lei di un’attitudine che sta ancora influenzando la nostra cultura. «Morire a Long Beach» di Venita Blackburn, traduzione di Greta Pavan Sperimentale, intima e devastante, la scrittura di Blackburn fa confliggere il passato e il futuro, l’individualità e la collettività. «Cleopatra va in prigione» di Claudia Durastanti Una fotografia vivida della periferia urbana che racconta chi, nonostante le delusioni e i sogni infranti, continua a vivere e ad amare. «La ragazza con la gonna in fiamme» di Aimee Bender, traduzione di Martina Testa Storie brevi che creano mondi surreali, inventando un nuovo realismo magico dallo straordinario impatto emotivo. «Cartoline» di Annie Proulx, traduzione di Delfina Vezzoli Un avvincente racconto nel quale microstorie e macrostoria si mescolano per comporre uno dei più maestosi affreschi della nazione americana. «Fatiche d'amore perdute» di Grazia Cherchi Il bilancio di una generazione, delle sue battaglie e dei suoi fallimenti. «Gli uomini della sua vita» di Mary McCarthy, traduzione di Augusta Darè New York, anni '30: Margaret Sargent è una donna giovane e brillante, provocatoria e disinibita.
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Oggi, lunedì 6 ottobre, alle ore 18:30 vi aspettiamo da Spazio Sette Libreria a Roma per la presentazione di «Il dio delle genti» con Carola Susani ed Elena Stancanelli. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazioni su eventtribe.com o a info@spaziosettelibreria.it
Sembra che lei abbia una visione tragica della vita. Quale persona intelligente non ce l’ha? da «Colazione da Truman. Incontri con Capote» di Lawrence Grobel. pic by MOSCOT
Leggendo «Il dio delle genti» di Carola Susani.
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