«Le prigioni in cui scegliamo di vivere. Cinque lezioni sulla libertà» di Doris Lessing torna in libreria in una nuova edizione. Vincitrice del Nobel per le sue opere narrative, in questi brevi saggi Doris Lessing si concentra sul sottile filo che separa l’esercizio della libertà da quello della brutalità.  Cercando risposte alla domanda che da secoli tormenta gli uomini – Dove finisce la nostra libertà e comincia quella del vicino? – e alle infinite domande che ne scaturiscono – È lecito esercitare l’autorità in nome di una causa nobile? Perché le brave persone commettono atti ignobili quando stanno «ubbidendo agli ordini»? Perché è così difficile sottoporre a un esame critico rigoroso le idee del nostro gruppo di appartenenza? – la scrittrice mette in luce il pericoloso ritorno al primitivo che caratterizza i rapporti individuali e il dibattito pubblico nella nostra epoca, e affronta il tema della libertà e della responsabilità personale in un mondo sempre più soggetto alla retorica politica, alla polarizzazione acritica, all’emotività di massa e alle fideistiche convinzioni che abbiamo ereditato dal passato e che siamo riluttanti a mettere in discussione.
A Pomigliano d'arco dal 26 al 29 giugno c'è il flip_festival Ci sarà anche minimum con Corrado De Rosa e Veronica Galletta. Vi aspettiamo!
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«Sono nata alla vita della mente nel 1925; la mia nascita fisica risaliva al 1912». Mary McCarthy nasce il 21 giugno del 1912, nell’estremo Nordovest americano, a Seattle. L’infanzia di Mary è particolarmente dura. Il padre, Ray Winfield Mc-Carthy, cattolico, e la madre, Therese Preston, di famiglia ebraico-protestante, muoiono nel 1918 per un’epidemia influenzale. I quattro figli si trasferiscono quindi a Minneapolis, a casa di lontani parenti. «L’orribile zio Myers», come è ricordato nelle memorie di Mary, assieme alla moglie, maltratta i nipotini senza troppe remore. Harold Preston, il nonno materno – all’epoca noto avvocato di Seattle – riporta a casa Mary, che frequenta prima il Forest Ridge Convent della stessa città, in seguito l’Annie Wright Seminary di Tacoma. Sono anni di una rigida educazione cattolica. La grande scoperta letteraria di quegli anni è Tolstoj («Il libro che mi colpì veramente non fu Guerra e pace e nemmeno Anna Karenina, ma La morte di Ivan Il’icˇ; credo di essermi innamorata del titolo»), ma soprattutto la giovane Mary è già in grado di stupire con il suo talento capriccioso e passionale. Una sua insegnante le dice: «Tu sei proprio come Lord Byron, geniale ma morbosa»; l’etichetta di «donna brillante» le rimarrà appiccicata addosso per tutta la vita.
In «Sarà un capolavoro» di Francis Scott Fitzgerald a cura di Leonardo G. Luccone troviamo uno scrittore brillante e determinato a fare della scrittura la sua vita. Lettore attento di manoscritti, scout curioso e intellettuale di riferimento per molti scrittori della sua epoca. Qualche consiglio di lettura dalle sue lettere.
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Un nuovo volume di «Multipli forti» arriva in libreria. Dal 25 al 29 aprile 2023, tra New York e Boston, diciannove autori italiani hanno dialogato e si sono confrontati sullo stato della narrativa nel nostro paese, e si sono sforzati di immaginare nuove linee di ricerca e riflessioni sul futuro. Rispetto alla prima edizione (tenutasi a giugno 2022 a New York), il convegno si è contraddistinto per una fortissima dominante femminile e per la prospettiva inedita e interessantissima offerta dalle autrici italiane di seconda generazione, che hanno fortemente orientato il dibattito verso la questione dell’identità di genere, offrendo un importante antidoto alle derive di una fase politica segnata da una chiusura sempre più marcata verso tutto ciò che è «altro» da sé.
«Chiamatemi Ismaele. Uno studio su Melville» di Charles Olson arriva in libreria! Diventato negli anni un classico della critica letteraria, Chiamatemi Ismaele destò all’inizio un certo scalpore, sia per via della struttura completamente inedita del libro – un saggio segnato da uno stile così sperimentale da costituire una poderosa opera d’arte in sé – sia per la controversa tesi in esso contenuta: Melville avrebbe scritto due versioni del suo celebre romanzo, la prima delle quali non conteneva né Ahab né Moby Dick. A separarle, uno spartiacque radicale nella vita di Melville: tra la prima e la seconda stesura di Moby Dick aveva letto le tragedie di Shakespeare. Inseguendo come un detective il flusso di pensieri di Melville nelle annotazioni a matita sui volumi shakespeariani, Olson ha composto un’opera unica per originalità e densità, in cui l’ossessione filologica si mescola a una brillante analisi degli archetipi americani, il rigore critico a una sconvolgente potenza poetica: una lettura fondamentale per chiunque abbia amato uno dei più grandi, se non il più grande, romanzo americano di tutti i tempi.
Nel 2022 l'Università di Amherst nel Massachussetts condusse un esperimento di psicologia sociale. L'esperimento consisteva nel mettere a confronto degli estranei e chiedere loro di discutere a due a due per una decina di minuti; alcuni avevano il compito di mostrarsi sotto una luce gradevole o di evidenziare le proprie competenze. Al termine dell'esperimento il sessanta per cento dei partecipanti aveva mentito tra le due e le tre volte nell'arco di dieci minuti. Quelli che dovevano fare una buona impressione o sembrare competenti avevano inventato di più. #luomodaimillevolti #soniakronlund #minimumfax
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Stare in mezzo a lettori e lettrici resta sempre una delle nostre cose preferite. Sentire la passione sempre viva, scambiarsi idee, opinioni sui libri e consigli di lettura. Grazie per essere stati con noi al salonelibro Alla prossima fiera ❤️ Intanto ci parliamo attraverso i libri
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La storia di un uomo e di un paese in crisi. Veronica Galletta racconta il suo ultimo libro «Malotempo». Vi ricordiamo, inoltre, che l'autrice sarà al Salone del Libro sabato 17 maggio alle ore 15 in Sala Rosa (Pad 1)per presentare il libro con Antonio Galetta.
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