Nuova collezione “Miti e Leggende”
Bronth extrait de parfum
Bronte, figlio di Urano e Gea, del Cielo e della Terra, che porta in sé i caratteri dell’uno e dell’altra. Il Ciclope, il fabbro divino, che nelle viscere dell’Etna forgia per Zeus il tuono e il lampo: potenza della luce. Un gigante tenero, tuttavia, che tiene sulle gambe Artemide bambina, si lascia strappare un ciuffo di peli dal petto e le promette in dono l’arco e i dardi. Equilibrio di forza e dolcezza. Come il frutto che scorge brillare al tramonto, quando si affaccia ad ammirare il paesaggio al di là delle pendici del vulcano: l’oro verde di Sicilia, il pistacchio. Vuole la tradizione che l’origine del nome, Pistak, sia da ricercare nel suono che emette il guscio giallo del frutto quando si schiude, lasciando ammirare la gemma verde che custodisce. È uno svelarsi, o un lasciarsi scoprire, in una polifonia di resistenza e delicatezza.
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Bronte, the son of Uranus and Gaea, son of the Sky and of the Earth, he who keeps within himself the traits of the one and of the other. The Cyclope, the divine blacksmith, who, in the bowels of Etna, forges for Zeus lightning and thunder: the power of light. Yet, a kind giant, the one to hold the young Artemis on his lap, who lets her pull a tuft of body hair from his chest and promises her a bow and arrows as a gift. Balance of strength and sweetness. As the fruit spotted sparkling on a sunset, while admiring the landscape beyond the slopes of the volcano: the green gold of Sicily, pistachio. Tradition has it that the origin of this name, Pistak, can be found in the sound released by the shell of the fruit when it discloses and shows the green gem it preserves. This is about revealing oneself, let to be undisclosed, in a polyphony of strength and delicacy.