Generazione Z. L’adolescenza, con i suoi conflitti, le sue ribellioni e la sua ricerca di senso, è al centro di due romanzi illuminanti sulla condizione giovanile in una realtà in crisi: "Quattro giovani malviventi in fuga" di Mario Valentini e "Un giorno tutto questo finirà" di Domenico Ippolito sono due storie intense e significative, diverse ma complementari, che affrontano il tema della marginalità, del disagio e della lotta per trovare un posto nel mondo.
In "Un giorno tutto questo finirà", Tommi e Dario, due giovani di provincia cercano di evadere da un presente stagnante, intrappolati in una vita fatta di abbandoni, precarietà e prospettive sbiadite. È una storia di formazione, lo stile è crudo e realistico; la ricerca della libertà e della felicità passa attraverso un doloroso confronto con il passato, il lutto e le ferite mai rimarginate.
È il ritratto di una generazione disillusa, che non si arrende all’idea di un futuro già scritto.
"Quattro giovani malviventi in fuga" ci porta nei sobborghi di Palermo, dove Brum Brum, Minchiasecca, Miracolo e Palummu Mutu, quattro ragazzi cresciuti tra disagio e criminalità, si ritrovano a inseguire sogni di grandezza che si rivelano sempre più fragili. Tra rapine insensate e un’ironia amara, Valentini costruisce una storia che mescola noir e cronaca, mettendo in luce le dinamiche sociali di una città e il vuoto che spinge i giovani protagonisti verso la devianza.
Entrambi i romanzi raccontano una gioventù al margine: da un lato il desiderio di riconciliazione e riscatto; dall’altro, la fuga dalla realtà e l’illusione di una libertà impossibile. In comune c’è il bisogno di dare un senso alla propria esistenza in un contesto che sembra negarlo.