Orletti torna a occuparsi della nostra storia politica attraverso una sfilza di nomi, più o meno noti, che, a suo modo, sono cartina di tornasole «per togliere la puzza di stantio che si è depositata negli anni e per togliere retorica».
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Duecento anni di storia. Dal Risorgimento, «che ce lo fanno studiare solo con la lente dell’identità di patria sintetizzata in tre sole figure, Mazzini, Cavour e Garibaldi, che manco andavano d’accordo». Ai giorni nostri, con qualche parola per Matteo Salvini e Giorgia Meloni. In mezzo gli anni della Dc, di Tangentopoli e un cameo per Gianni De Michelis, che presta il titolo al libro con la frase memorabile, a suggello del tramonto definitivo del Psi.
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«A prescindere dall’agire politico, un personaggio molto simpatico, uno che scrive una guida sulle 250 discoteche d’Italia, incarnazione piena della
sbornia del periodo».
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Un po’ manuale di storia politica, “Però ci siamo divertiti” ha il pregio di essere ben documentato, con ricerche tra articoli di giornali e riviste di gossip e costume, biografie e saggi (manca l’indice, ma le fonti sono assai estese). Imprese rocambolesche «con vite come super eroi della Marvel».
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Così scrive Sabrina Camonchia (sabrinacamonchia) su Repubblica/Bologna. Una bella recensione che coglie nel segno "Però ci siamo divertiti" di Mauro Orletti (m.orletti)