Molte nostre città vantano qualche edificio razionalista, riconoscibile per le forme «pure» e l’uso di cemento armato e vetro. Il razionalismo, durato solo dal 1925 al 1940 e ispirato dalle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, opera una propria originale rivoluzione estetica: fa scaturire la forma del costruito dalla sua funzione e abolisce ogni decorazione.
Questo nuovo libro della collana "Ritrovare l'Italia" ci porta a spasso per le «piccole capitali» dove il movimento esordisce (Milano, Como, Roma), ma ci racconta anche i piccoli gioielli anche di provincia, tra cui alcuni poco conosciuti, ma da riscoprire...
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Andare per l'Italia razionalista
Fabio Isman
collana "Ritrovare l'Italia"
2024
pp. 160
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Indice:
1. Prodromi e maestri
Da Sant’Elia a Matté Trucco, a Boccioni
La villa di Marcellise
2. Le «piccole capitali»: Milano
Il Gruppo 7
Pagano e gli uffici di Gualino a Torino
«Casabella» e «Domus»
Persico
Gio Ponti
3. Le «piccole capitali»: Como
Terragni e i suoi capolavori: il Novocomum, la Casa del fascio, l’asilo Sant’Elia
4. Le «piccole capitali»: Roma
Libera, l’E42 e Capri
Pagano e l’Istituto di fisica
Moretti: la Casa delle armi e le Case dei balilla
Mazzoni e la Stazione Termini
Gli uffici postali
La piazza dell’Ara Pacis
5. Latina e la rinascita pontina, Torviscosa e Ivrea
Le Poste di Mazzoni, le nuove città, le company towns
6. Forlì e Castrocaro
Due alberghi, uno per il duce, e il Collegio aeronautico
7. Tresigallo, Cesenatico, le colonie di vacanza
La «città metafisica» e gli insediamenti per i ragazzi
8. Firenze, Brindisi, Cosenza, le Case del fascio
La stazione di Michelucci, il monumento al Marinaio, e altro ancora
9. Arborea, Fertilia, Carbonia e le fondazioni sarde
Una scuola elementare, Carbonia e un’idrovora
10. Gli epigoni
Le cattedrali di La Spezia e Taranto, il grattacielo Pirelli a Milano